Bene l’istruttoria avviata dall’AGCM nei confronti di Booking. Necessaria e urgente una normativa ad hoc.
AGCM ha avviato un’istruttoria nei confronti di Booking.com (Italia) S.r.l., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere.
Secondo l’Autorità, Booking starebbe mettendo in atto una strategia tesa a ridurre l’autonomia delle strutture alberghiere italiane nella definizione dei prezzi tra i canali di vendita online.
Come denunciamo da tempo, la trasparenza delle offerte online è tutt’altro che una certezza. Molto spesso assistiamo a contenuti sponsorizzati in maniera non del tutto chiara o “favoriti” non si capisce bene in base a quale criterio.
È questo il caso, secondo l’Antitrust, di Booking che a fronte di commissioni più elevate o dell’impegno da parte delle strutture di applicare sulla piattaforma prezzi più competitivi che altrove, privilegerebbe alberghi e B&B che fanno parte del Programma Partner Preferiti e Preferiti Plus, offrendo loro vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca.
Tutto ciò senza che il consumatore ne sia adeguatamente informato e, perciò, è indotto a credere che la struttura ricettiva che appare in cima alle ricerche sia la migliore, non quella che paga di più!
Inoltre, quando la piattaforma riscontra che una struttura offre prezzi migliori su altri siti online, si riserva la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto per allineare al ribasso l’offerta di booking.com.
Gli effetti di tale comportamento si traducono in un doppio danno: da un lato, in una esclusione o discriminazione di determinate strutture dal mercato dei servizi online di intermediazione e di prenotazione offerti da Booking; dall’altro, in una minore scelta per i consumatori, comunque basata su un’offerta distorta e poco trasparente.
Criticità che spesso, purtroppo, non sono circoscritte a Booking, ma interessano l’intero mercato delle strutture ricettive, anch’esse intente a ottimizzare gli utili a scapito dei cittadini. Più volte abbiamo presentato alle associazioni di categoria del settore delle proposte per una migliore gestione di un comparto strategico per il Paese, che mettessero in primo piano gli interessi dei consumatori. Crediamo sia giunto il momento di affrontare seriamente tale questione, con il coinvolgimento delle Associazioni dei Consumatori.
Apprezziamo fortemente l’intervento dell’AGCM, ma siamo convinti che non si possa continuare a intervenire a posteriori su situazioni e comportamenti che danneggiano i cittadini e l’intero mercato turistico italiano: per questo riteniamo necessario e indispensabile un intervento normativo teso a disciplinare i sistemi di comparazione online, con regole ad hoc, precise e severe.